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20 anni di tormentoni estivi: 2006/2010

Come promesso, anche questo venerdì vi proponiamo un nuovo episodio della nostra mini serie sui tormentoni estivi degli ultimi vent’anni (qui potete trovare il primo episodio). Oggi rivivremo le estati dal 2006 al 2010: è stato un lustro pieno di eventi memorabili, primo tra tutti la notte magica del 9 luglio 2006 che vide la nostra nazionale di calcio conquistare la coppa del mondo. Si tratta degli anni dell’ascesa di Facebook, dell’ingresso di Obama alla Casa Bianca, della tv dai mille reality show. Difficoltà a ricordare cosa ascoltavamo d’estate sulle spiagge italiane? Nessun problema, a rinfrescarvi la memoria ci pensiamo noi!

2006
La vittoria della nazionale italiana ai mondiali non poteva che essere celebrata con un inno: a scriverlo ci ha pensato Checco Zalone che ci regala la (volutamente) trashissima Siamo una squadra fortissimi. Quell’estate agitavamo i fianchi insieme a Shakira e alla sua Hips don’t lie e ai Gnarls Barkley con la loro Crazy. I Negramaro si imponevano sulla scena musicale italiana con la bellissima Nuvole e Lenzuola, mentre Gianna Nannini ci faceva sospirare con Sei nell’anima. A darci la carica ci pensava Ligabue con l’energica Happy Hour e Svegliarsi la Mattina degli Zero Assoluto accompagnava i nostri lenti risvegli estivi. Top tormentone: il ritorno bollente di Justin Timberlake con Sexyback.

2007
A invocare un po’ di pioggia nella torrida estate 2007 ci pensava Rihanna con l’iconica Umbrella, in cima alla classifica per mesi. Due delle più grandi popstar americane, Beyoncé e Shakira, contribuivano al surriscaldamento globale con Beautiful Liar. Grande successo per Irene Grandi con Bruci la città, mentre i Negramaro si riconfermavano Re delle estati italiane con Parlami d’amore. Mika ci invitava a rilassarci con Relax (Take it easy) e il nostro Fabrizio Moro ci invitava alla riflessione con la bellissima Pensa. Top tormentone: What I’ve done dei Linkin Park, un brano che dopo la tragica morte di Chester Bennington assume un significato ancora più profondo e struggente.

2008
Il tacco d’Italia era the place to be. Caparezza cantava Vieni a ballare in Puglia e scommetto che in molti hanno prenotato le vacanze lì grazie a lui. Estelle ci faceva venire voglia di partire per gli Stati Uniti con American Boy. Giusy Ferreri, reduce da X Factor, ci incantava con Non ti scordar mai di me e Fabri Fibra creava un inno generazionale con In Italia. La classe e il talento della cantante gallese Duffy emergevano nel brano Mercy, Sara Bareilles e il suo pianoforte ci facevano venire voglia di innamorarci con Love Song e Gabriella Cilmi ci teneva a precisare che, nonostante l’aspetto da ragazzina, Nothing’s sweet about me. Top tormentone? L’intramontabile Kid Rock e la sua All Summer Long.

2009
Le feste dell’estate del 2009 non potevano che aprire e chiudersi con I know you want me di Pitbull, ma a farci venire voglia di alzarci e ballare, fin dalla prima nota, era I Gotta Feeling dei Black Eyed Peas. Lady Gaga era ormai considerata la nuova Madonna e ci faceva scatenare con Paparazzi e David Guetta rincarava la dose con When Love Takes Over. Gli amatissimi Zero Assoluto ci proponevano Per Dimenticare e Tiziano Ferro rispondeva con Indietro. Release Me della svedese Agnes Carlsson risuonava nelle radio di mezzo mondo e Shakira tornava in scena con She Wolf. Top Tormentone? Domani 21.4.2009, il brano cantato dagli Artisti Uniti per l’Abruzzo, inciso per la raccolta fondi in seguito al tremendo terremoto del 2009.

2010
La coreografia che dominava i balli di gruppo di quell’estate era sicuramente quella di Waka Waka, il brano interpretato da Shakira in occasione dei mondiali di calcio in Sudafrica. Tutti ricorderanno Nothin’ on You del rapper B.O.B. e la sensualità di Rihanna in Te Amo. Lady Gaga chiamava disperatamente il suo Alejandro, mentre Katy Perry ci faceva sentire tutte un po’ delle California Girls. Da ascoltare ad alto volume Gettin’ Over You di Chris Willis e I Wanna di Bob Sinclair, mentre Stromae ipnotizzava il mondo con Alors on Danse. Top tormentone: Yolanda Be Cool e DCUP con We no speak Americano, rivisitazione di un classico della canzone napoletana diventata tormentone in tutto il mondo.

Ora tocca a voi! Vi ricordate di questi brani? A quale di questi siete particolarmente legati? Noi intanto vi diamo appuntamento a venerdì prossimo per rivivere insieme le estati che vanno dal 2011 al 2015.

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20 anni di tormentoni estivi: 2000/2005

C’è stato un tempo in cui le nostre estati erano scandite dalla pubblicità del cornetto Algida, dalle suonerie improbabili per i Nokia 3310 e dal Festivalbar. Megan Gale turbava il sonno degli italiani sulle note di Maria nel celebre spot della Omnitel che intanto vendeva miliardi di Summer Card, dando la possibilità a noi adolescenti di inviare centinaia di SMS al ragazzo o alla ragazza del momento. Avreste mai pensato che un giorno avremmo provato nostalgia per tutto questo?

Noi di Smells Like Queen Spirit Mag abbiamo deciso di farvi fare un tuffo nel passato e di dedicare quattro articoli ai tormentoni estivi degli ultimi vent’anni, iniziando dagli anni che vanno dal 2000 al 2005. Siete pronti? Il viaggio ha inizio!

2000
Abbiamo detto addio al walkman e dato il benvenuto ai cd, che iniziavano timidamente a farsi largo sulle bancarelle. Quell’anno ci siamo scatenati con Billy More sulle note di Up&Down, siamo stati sedotti dal timbro di voce di Tom Jones con la sua Sex Bomb e abbiamo rockeggiato con i Bon Jovi urlando It’s My Life. E se vi dico Vamos a bailar? Paola e Chiara hanno tenuto testa a Depende degli Jarabe De Palo, mentre il romano Piotta conquistava le classifiche italiche con La mossa del giaguaro.
Top tormentone? La banana, Dos Morenos.

2001
I balli di gruppo in salsa latina diventavano dei must di stagione, creando tormentoni celebri come Candela di Noelia. La minuta Kylie Minogue invece era decisa a mantenere il primato in classifica durante tutto l’anno con Can’t get you out of my head (ovvero la la la). Perché dopotutto, una regola base del tormentone è creare una hit con parole semplici e immediate . E di certo Valeria Rossi lo aveva capito benissimo, visto il successo ottenuto con il suo primo singolo Tre parole. Ma quell’ anno eravamo in fissa anche con La mia signorina di Neffa e Boy Band dei Velvet.
Top Tormentone? http://www.mipiacitu, Gazosa.

2002
In Italia, mentre Gianluca Grignani si inimicava i fan con una delle sue peggiori canzoni, L’aiuola, Tiziano Ferro diventava sempre più amato e popolare con la hit estiva Rosso Relativo. Ja sei namorar dei Tribalistas era la mia preferita, ma non disprezzavo la cantante colombiana Shakira che si faceva sempre di più largo, a colpi di fianchi, sulle note di Whenever Wherever.
Top tormentone? Sicuramente Asereje delle Las Ketchup, la canzone più nonsense di sempre.

2003
È stato l’ anno in cui Francesco Facchinetti si faceva chiamare Dj Francesco e andava allo sbaraglio cantando La canzone del capitano con una kitchissima bandana da pirata. Oltreoceano le cose non andavano meglio… vi ricordate Dj Bobo con Chihuahua? Ma per fortuna c’erano gli Jarabe De Palo con Bonito.
Tenetevi forte per il top tormentone: Obsesion degli Aventura. Il male.

2004
I Blue cantavano in italiano la dolcissima A chi mi dice ma a farci scatenare ci pensava lui, Caparezza, con Vengo dalla luna. L’ urlatrice bionda e occhialuta, Anastacia, cantava Left Outside Alone e Luca Dirisio ci invitava alla Calma e sangue freddo. Is It ‘cos I’m cool? era la domanda fissa di Mousse T. , ma come dimenticare la censurata Fuck it di Eamon, di cui esiste anche la versione italiana!
Top tormentone? Dragonstea Din Tei di Haiducii.

2005
Quell’ anno furono davvero tantissimi i tormentoni radiofonici: Estate dei Negramaro si aggiudicò il titolo di canzone da gita scolastica, ma anche Semplicemente degli Zero Assoluto era una delle più amate. In Italia spopolavano gli Sugarfree con Cleptomania e tutti impazzivano per Jovanotti e la sua Tanto tanto tanto. I Negrita cantavano Rotolando verso sud e tra le hit estive più amate c’ era Juanes con La camisa negra.
Top tormentone? Qui non ho avuto dubbi. Il posto d’ onore va a Daddy Yankee con Gasolina, un brano che di fatto non ha mai smesso di essere un tormentone.

E ora tocca a voi: quale altra hit estiva di quegli anni ricordate con affetto e nostalgia? Venerdì prossimo passeremo in rassegna gli anni che vanno dal 2006 al 2010.

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Che fine hanno fatto #3 – Zero Assoluto

Se siete nati intorno al 1990 e siete stati adolescenti all’alba del nuovo secolo è abbastanza improbabile che i vostri primi piccoli problemi di cuore non siano stati condizionati dalla visione di uno degli innumerevoli film di Federico Moccia, o magari dalle canzoni degli Zero Assoluto, che talvolta facevano parte proprio della colonna sonora dei suddetti film. È proprio a questo duo romano che dedichiamo il Che fine hanno fatto di questo mese: ricostruiamo la storia del loro successo e scopriamo cosa fanno oggi Matteo e Thomas!

Il loro sodalizio comincia sui banchi del famoso Liceo classico Giulio Cesare di Roma, dove i giovani Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi si incontrano e, accomunati dalla passione per la musica rap, decidono di lavorare a un progetto comune. Per Matteo la musica era già pane quotidiano: suo padre è stato infatti direttore del Festival di Sanremo per circa un ventennio, dal 1982 al 2000. La prima canzone di Thomas e Matteo è parte di una compilation dal titolo Nati per rappare e contiene già un riferimento al nome del progetto che li porterà al successo: si intitola infatti In due per uno zero. Il vero brano d’esordio risale però al 1999 ed è Ultimo capodanno, in collaborazione con il rapper Chef Ragoo. Il video vede protagonisti i calciatori della Roma, compreso il capitano Francesco Totti.

All’inizio degli anni duemila pubblicano alcuni singoli di discreto successo (Come voglio, Magari meno, Tu come stai) e un album, Scendi, del 2004. La vera e propria ascesa del duo comincia quando diventano conduttori della trasmissione Terzo piano, interno B su Hit Channel (oggi RTL 102.5 television). Dalla tv passano alla radio e conducono Suite 102.5, in prima serata dalle 21 alle 24 su RTL 102.5, rimanendo alla conduzione fino al 2008. La loro popolarità nell’ambiente radiofonico e musicale è ormai inarrestabile e nel 2005 esce il singolo Semplicemente che rimarrà in classifica per ben trenta settimane.

Nel 2006 partecipano al Festival di Sanremo nella categoria Gruppi con Svegliarsi la mattina, brano con il quale gli Zero Assoluto accedono alla finale (quell’anno solo otto canzoni su trenta sarebbero finite in finale). Svegliarsi la mattina è il singolo più venduto in Italia nel 2006 e diventa triplo disco di platino. Si aggiudica due dischi di platino anche il singolo successivo, Sei parte di me, con il quale gli Zero Assoluto vincono il premio rivelazione dell’anno al Festivalbar. Il duo è ormai amatissimo in Italia e nel 2007 si prepara a una preziosa collaborazione internazionale, quella con la cantante Nelly Furtado che incide con i due ragazzi romani il brano di grande successo All Good Things (Come to an End). Si esibiscono con la Furtado anche in una delle serate del festival di Sanremo 2007, al quale partecipano con la canzone Appena prima di partire, classificatasi nona. La canzone verrà incisa anche in inglese, insieme alla Furtado, con il titolo Win or Lose, destinata al mercato francese e tedesco.

I successi Semplicemente, Svegliarsi la mattina e Sei parte di me fanno parte dell’album Appena prima di partire, uscito il 2 marzo 2007 e diventato disco di platino con oltre 100.000 copie vendute. Tre brani di quest’album, ovvero Seduto qua, Semplicemente e Quello che mi davi tu vengono inseriti nella colonna sonora nel film Scusa ma ti chiamo amore, tratto dall’omonimo romanzo di Federico Moccia. Il 2009 è un altro anno pieno di highlights per il duo romano: esce infatti, ad aprile, Sotto una pioggia di parole – Appunti disordinati di un disco, il loro primo libro scritto in forma di diario, ma soprattutto esce a maggio il loro terzo album in studio, Sotto una pioggia di parole, che diventa ben presto disco d’oro ed è anticipato dal brano tormentone Per dimenticare. Gli altri singoli estratti sono Cos’è normale e Grazie.

Nel 2010 vengono scelti nuovamente da Federico Moccia per la colonna sonora di un film, stavolta di Scusa ma ti voglio sposare. Negli anni duemiladieci pubblicano ben tre album, ma con nessuno di questi il duo riesce a eguagliare il successo di Appena prima di partire e Sotto una pioggia di parole. Nel 2011 esce l’album Perdermi, anticipato dal singolo Questa estate strana, mentre nel 2014 esce Alla fine del giorno, trainato dai singoli All’improvviso e Adesso basta. Nel 2016 gli Zero Assoluto tornano al festival di Sanremo con il brano Di me e di te, eliminato prima della finale. Di me e di te è anche il titolo del loro sesto album in studio, uscito un mese dopo la fine del Festival.

E’ proprio dall’uscita di Di me e di te che gli Zero Assoluto sono spariti dalla circolazione. In questi anni Thomas e Matteo hanno infatti dato la priorità ad altri progetti, in entrambi i casi nel mondo del digitale. Matteo ha fondato la One Shot Agency, un’agenzia che segue youtuber, instagrammers e affini, ma anche cantanti (ad esempio Alessio Bernabei). Matteo è anche uno scrittore e ha pubblicato nel 2018 il libro Rivoluzione Youtuber, sogni e affari, le star del web si raccontano. Thomas ha invece fondato Mkers, una società sportiva per e-sporters, ovvero giocatori professionisti di videogiochi. Nonostante si stiano dedicando ad altro, gli Zero Assoluto non hanno rotto con il loro passato da popstar né con la musica e questo emerge dal loro profilo Instagram sul quale sono molto attivi. I due non perdono occasione di sottolineare il legame ancora forte con la musica e annunciano persino di avere progetti per il futuro. Non ci resta che attendere pazientemente il loro ritorno!

Direi che anche oggi abbiamo fatto il pieno di nostalgia! Quale artista ti piacerebbe fosse il protagonista del prossimo Che fine hanno fatto? Faccelo sapere!

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