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20 anni di tormentoni estivi: 2000/2005

C’è stato un tempo in cui le nostre estati erano scandite dalla pubblicità del cornetto Algida, dalle suonerie improbabili per i Nokia 3310 e dal Festivalbar. Megan Gale turbava il sonno degli italiani sulle note di Maria nel celebre spot della Omnitel che intanto vendeva miliardi di Summer Card, dando la possibilità a noi adolescenti di inviare centinaia di SMS al ragazzo o alla ragazza del momento. Avreste mai pensato che un giorno avremmo provato nostalgia per tutto questo?

Noi di Smells Like Queen Spirit Mag abbiamo deciso di farvi fare un tuffo nel passato e di dedicare quattro articoli ai tormentoni estivi degli ultimi vent’anni, iniziando dagli anni che vanno dal 2000 al 2005. Siete pronti? Il viaggio ha inizio!

2000
Abbiamo detto addio al walkman e dato il benvenuto ai cd, che iniziavano timidamente a farsi largo sulle bancarelle. Quell’anno ci siamo scatenati con Billy More sulle note di Up&Down, siamo stati sedotti dal timbro di voce di Tom Jones con la sua Sex Bomb e abbiamo rockeggiato con i Bon Jovi urlando It’s My Life. E se vi dico Vamos a bailar? Paola e Chiara hanno tenuto testa a Depende degli Jarabe De Palo, mentre il romano Piotta conquistava le classifiche italiche con La mossa del giaguaro.
Top tormentone? La banana, Dos Morenos.

2001
I balli di gruppo in salsa latina diventavano dei must di stagione, creando tormentoni celebri come Candela di Noelia. La minuta Kylie Minogue invece era decisa a mantenere il primato in classifica durante tutto l’anno con Can’t get you out of my head (ovvero la la la). Perché dopotutto, una regola base del tormentone è creare una hit con parole semplici e immediate . E di certo Valeria Rossi lo aveva capito benissimo, visto il successo ottenuto con il suo primo singolo Tre parole. Ma quell’ anno eravamo in fissa anche con La mia signorina di Neffa e Boy Band dei Velvet.
Top Tormentone? http://www.mipiacitu, Gazosa.

2002
In Italia, mentre Gianluca Grignani si inimicava i fan con una delle sue peggiori canzoni, L’aiuola, Tiziano Ferro diventava sempre più amato e popolare con la hit estiva Rosso Relativo. Ja sei namorar dei Tribalistas era la mia preferita, ma non disprezzavo la cantante colombiana Shakira che si faceva sempre di più largo, a colpi di fianchi, sulle note di Whenever Wherever.
Top tormentone? Sicuramente Asereje delle Las Ketchup, la canzone più nonsense di sempre.

2003
È stato l’ anno in cui Francesco Facchinetti si faceva chiamare Dj Francesco e andava allo sbaraglio cantando La canzone del capitano con una kitchissima bandana da pirata. Oltreoceano le cose non andavano meglio… vi ricordate Dj Bobo con Chihuahua? Ma per fortuna c’erano gli Jarabe De Palo con Bonito.
Tenetevi forte per il top tormentone: Obsesion degli Aventura. Il male.

2004
I Blue cantavano in italiano la dolcissima A chi mi dice ma a farci scatenare ci pensava lui, Caparezza, con Vengo dalla luna. L’ urlatrice bionda e occhialuta, Anastacia, cantava Left Outside Alone e Luca Dirisio ci invitava alla Calma e sangue freddo. Is It ‘cos I’m cool? era la domanda fissa di Mousse T. , ma come dimenticare la censurata Fuck it di Eamon, di cui esiste anche la versione italiana!
Top tormentone? Dragonstea Din Tei di Haiducii.

2005
Quell’ anno furono davvero tantissimi i tormentoni radiofonici: Estate dei Negramaro si aggiudicò il titolo di canzone da gita scolastica, ma anche Semplicemente degli Zero Assoluto era una delle più amate. In Italia spopolavano gli Sugarfree con Cleptomania e tutti impazzivano per Jovanotti e la sua Tanto tanto tanto. I Negrita cantavano Rotolando verso sud e tra le hit estive più amate c’ era Juanes con La camisa negra.
Top tormentone? Qui non ho avuto dubbi. Il posto d’ onore va a Daddy Yankee con Gasolina, un brano che di fatto non ha mai smesso di essere un tormentone.

E ora tocca a voi: quale altra hit estiva di quegli anni ricordate con affetto e nostalgia? Venerdì prossimo passeremo in rassegna gli anni che vanno dal 2006 al 2010.

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Che fine hanno fatto #2 – Luca Dirisio

Ci vuole calma e sangue freddo\ Calma, yeah…’. Non ditemi che non l’avete letta cantando! Era il 2004 e Luca Dirisio era letteralmente ovunque tra radio, Festivalbar e palchi sparsi in giro per l’Italia. Riuscii a beccarlo per ben due volte e, fidatevi, per una quattordicenne del 2004 vederlo dal vivo era davvero il massimo che si potesse avere dalla vita. A grande richiesta, in questa seconda puntata di Che fine hanno fatto, ripercorriamo la carriera di questo artista abruzzese che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non ha affatto appeso la chitarra al chiodo!

Luca, nato a Vasto nel 1978, si avvicina alla musica nella prima adolescenza, imparando a suonare la chitarra e cominciando da subito a scrivere i primi pezzi. E’ una lunga gavetta la sua ma nel 2003 porta a casa il premio del Summer Live Festival. Da lì in poi, un’ascesa che pare inarrestabile: viene notato da Giuliano Boursier, produttore che ha collaborato con grandi nomi della musica italiana (Loredana Bertè e Riccardo Fogli, solo per citarne qualcuno). Il singolo Calma e sangue freddo diventa il tormentone dell’estate 2004 e Luca si aggiudica il premio del Festivalbar come Artista rivelazione dell’anno. Esce quell’autunno il suo album di debutto Luca Dirisio, diventato disco di platino, dal quale vengono estratti i singoli Il mio amico vende il tè, Usami e Per sempre.

Nel 2005 ‘assaggia’ il palco del Festival di Sanremo, esibendosi insieme a Paolo Meneguzzi in Non capiva che l’amavo durante la serata dedicata ai duetti. Si ripresenta all’Ariston l’anno dopo, questa volta in gara nella categoria Uomini, con il brano Sparirò, struggente ballad sulla fine di un amore. Luca viene eliminato ma la canzone riscuote notevole successo. Esce l’album La vita è strana che contiene, oltre a Sparirò, anche La ricetta del campione e L’isola degli sfigati, brano in cui il cantautore ironizza sui reality show (in particolare L’isola dei famosi, programma al quale Luca prenderà parte nel 2011). Fa parte dell’album anche il brano Se provi a volare, la versione italiana di Breaking Free, colonna sonora del primo High School Musical.

Il terzo album, 300 all’ora, esce nel 2008. Dall’album vengono estratti solo due singoli, Magica e Fragole, ciliegie e miele. Si tratta dell’ultimo disco che l’artista pubblica sotto l’etichetta Sony BMG. Dal 2009 Luca Dirisio si avvicina a uno stile più brit pop e avvia una collaborazione con l’etichetta discografica Ultrasuoni e con il produttore svedese Martin Terefe, uno dei migliori 10 produttori del mondo secondo Billboard (ha lavorato con Train, Craig David e James Morrison). Il primo frutto di questa collaborazione è il singolo Nell’assenzio che esce a fine luglio 2010 e diventa highest climber secondo Music Control, ovvero la new entry più alta della settimana per numero di passaggi e incremento di ascolti in radio. Il singolo fa parte dell’album del 2011 Compis (A Pretty Fucking Good Album), pubblicato sotto l’etichetta Compis Factory. Vengono estratti successivamente i singoli La Pazienza e La Musica è in Coma.

Nel 2012 scrive il singolo di debutto della band Fourone, Oggi ho conosciuto te, incisa a novembre dello stesso anno. A luglio pubblica con Universal il singolo estivo Dentro un’altra estate e a novembre, in free download, il brano Non esistono. Da questo momento in poi Luca prende un pausa di ben 4 anni. Torna alla carica nel 2016 con un tour europeo sotto l’agenzia Rock Concerti e pubblica il singolo Come neve, prodotto da Ketra e Takagi (gli stessi di Roma-Bankok e Vorrei ma non posto, vi dicono niente?). Nel 2017 esce il toccante brano sul tema del femminicidio, Mentre te ne vai.

Tra Compis e il nuovo album in studio passano ben 8 anni, ma l’attesa vale il risultato: Bouganville, uscito a ottobre 2019, è decisamente un ritorno in grande stile, anticipato già a marzo dal singolo La mia gente, un brano intenso e grintoso dedicato alla forza del popolo abruzzese (qui il video musicale). Sul brano Luca dichiara: ‘Questa canzone è la voce degli abruzzesi che urlano sotto le macerie dell’Aquila e di Rigopiano, è la voce e il coraggio della brigata Majella durante la resistenza, ma anche, anzi soprattutto, la voce della gente comune che si rialza e non si arrende, la voce di un cantautore abruzzese che crede e ama tutto questo’. Segue, a fine agosto, il brano Come il mare a settembre.

Il nuovo album Bouganville è dedicato a un amico dell’artista scomparso prematuramente ed è prodotto dal Giuliano Boursier dei primi tre album. Ritroviamo in questi nuovi brani un Luca fedele a sé stesso e nel contempo decisamente maturato (dopotutto ormai ha 41 anni), ma soprattutto un cantautore che ha ancora parecchio da raccontare.

E voi ascoltavate Luca Dirisio? Cosa ne pensate del suo nuovo progetto?

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