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Buon compleanno, Sugar! 5 curiosità su Zucchero Fornaciari

65 anni, 60 milioni di dischi venduti e una carriera costellata di successi internazionali: brindiamo a uno dei volti più affermati della musica, il bluesman italiano Zucchero Fornaciari

Bono Vox lo ha definito “voce da vecchio whisky”, ma Zucchero Fornaciari è questo, e anche di più.

La sua ricetta del successo prevede Pop, Blues, Funky, Gospel e Soul mescolati alla maniera “Sugar”, mentre parla di libidine e passione, libertà e maleducazione. Un artista unico nel suo genere che, nonostante abbia avuto una partenza in sordina, è riuscito a spingersi oltre i confini nazionali e ad avere successo in tutto il mondo.

Per questo motivo, in occasione del suo compleanno, abbiamo deciso di brindare ai 65 anni del Cappellaio Matto con il nostro personale contributo: ecco 5 cose che non sapevi di Zucchero Sugar Fornaciari.

1)E’ stato l’unico artista italiano a essersi esibito nello storico concerto di Woodstock

Dopo 25 anni dal primo grande concerto, Zucchero è stato l’unico artista italiano a esibirsi sul palco di Woodstock 94. Insieme a lui Joe Cocker, Red Hot Chili Peppers e Peter Gabriel.

L’edizione passò alla storia con il nome di Mudstock (“mud” ingl. “fango”) a causa del maltempo: un forte acquazzone colse tutti di sorpresa, mentre si stavano esibendo i Green Day. I fan, impazziti, iniziarono una battaglia di fango con gli artisti, che dovettero lasciare il palco prelevati da un elicottero.

2)Ha una collezione di più di 400 cappelli

Una passione, quella per i copricapi eccentrici, che Zucchero ha coltivato sin da piccolo, sulla scia del nonno Roberto. I cappelli sono diventati il suo personale segno di riconoscimento e dietro ognuno di essi si cela una storia: ne ha uno che proviene direttamente dal set di Gangs of New York, mentre un altro è addirittura appartenuto a Bob Dylan negli anni 70.

3)La sua prima chitarra aveva le corde realizzate con il filo da pesca

Ovviamente suonava malissimo, ma quella chitarra è stato uno dei primi contatti che ha avuto con la musica. In un’intervista Zucchero ha ammesso di aver fatto ricorso allo stesso stratagemma del filo da pesca, per far suonare gli ukulele durante un concerto a Cuba.

4)Quando ha conosciuto Eric Clapton è rimasto in mutande

Il giorno in cui ha conosciuto Eric Clapton, Sugar lo ricorda benissimo: indossava dei pantaloni di pelle nera e a Eric erano piaciuti subito. Era bastato un sincero apprezzamento, per far sì che Zucchero se li sfilasse per donarglieli. Da quel momento sono diventati amici.

5)English is good, “Maccheroni English” is better

Per le sue canzoni fa sfoggio di un suo personale tipo di inglese, che Zucchero ha soprannominato “Maccheroni English”: inizialmente Sugar cantava in inglese, ma su suggerimento di Miles Davis e di Eric Clapton ha cominciato a cantare esclusivamente in italiano. Per questo, il suo inglese è molto “maccheronico” e spesso si diverte a inserire nelle canzoni parole che non esistono.

E tu, conosci qualche altra curiosità o stranezza che riguarda Zucchero? Faccelo sapere in un commento! Se ti è piaciuto questo articolo seguici anche sui nostri social. Ci trovi su FacebookInstagram e Twitter.

Playlist estate 2020: i consigli della redazione

Anche la redazione di Smells Like Queen Spirit Mag va in vacanza! Ma la musica continua: prima di ridarci appuntamento a settembre, vi salutiamo con una playlist di 15 canzoni che speriamo vi tengano compagnia sotto l’ombrellone, in macchina o semplicemente sul divano di casa, durante i vostri momenti di relax.

Abbiamo scelto 5 canzoni che, per ognuna di noi, rappresentano l’estate e la voglia di spensieratezza. Pronti a scoprirle insieme?

Amalia consiglia:

  1. Negrita – Gioia infinita
  2. Kings of Leon – Black Down South
  3. Ben Howard – Old Pine
  4. Thegiornalisti – Felicità puttana
  5. Shifty – Slide along side

Marika consiglia:

  1. U2 – Summer of Love
  2. Incubus – Wish You Were Here
  3. Ligabue – Eri bellissima
  4. Simple Plan ft. Sean Paul – Summer Paradise
  5. Avicii – Wake me up

Patrizia consiglia:

  1. KT Tunstall – Black Horse and Cherry Tree
  2. Bob Marley&The Wailers – Jammin
  3. Achille Lauro – Rolls Royce
  4. Amy Winehouse – Back to Black
  5. The CereBros – Covid Jouer

E voi, invece, quali canzoni avete inserito nella vostra playlist dell’estate? Lasciateci un commento e seguiteci sui nostri social. Siamo su FacebookInstagram e Twitter.

Ora, però, è arrivato il fatidico momento dei saluti: noi vi auguriamo un’estate bellissima, all’insegna del relax e del buonumore e vi ridiamo appuntamento a settembre, con tante novità dal mondo della musica e dello spettacolo.

Ciao a tutti e buon estate dalla redazione di SLQSmag!

20 anni di tormentoni estivi: 2016/2020

Concludiamo questo incredibile viaggio nel tempo attraverso i tormentoni estivi che ci hanno fatto ballare dal 2000 a oggi. Se hai perso le puntate precedenti puoi recuperarle qui:

2000-2005 | 2006-2010 | 2011-2015

Adesso però è arrivato il momento di scoprire insieme i tormentoni estivi degli ultimi quattro anni e decretare ufficialmente grazie al vostro aiuto il top tormentone 2020. Siete pronti? Si parte!

✦ 2016

Fabio Rovazzi monopolizza le spiagge italiane con Andiamo a comandare, un brano nonsense che raggiunge su Youtube le migliaia di visualizzazioni in tempi record. A fargli da spalla (ahinoi!) ci pensano J-Ax &Fedez che inaugurano il loro breve sodalizio artistico con Vorrei ma non posto: “e ancora un’altra estate arriverà!” è il ritornello del duo in cappellino, che non ci fa presagire nulla di buono per l’ estate 2017; ma intanto Jovanotti e la sua Ragazza magica salvano la situazione italica, facendo da colonna sonora alle trasferte in macchina. Oltreoceano LP con Lost of You e Jain con l’ipnotica Come allietano le giornate di ozio davanti al ventilatore; This is What you Come for di Calvin Harris feat. Rihanna e Cake by the Ocean degli DNCE sono le più ballate, insieme a This Girl di Kungs. Poteva mancare un pezzo latino? Certo che no! Ci pensa lui, l’intramontabile Enrique Iglesias che con la sua Duele el Corazon ritorna più in forma che mai. Ma… The winner is Sofia, di Alvaro Soler, un ragazzone che ogni anno dimostra talento nel creare tormentoni da spiaggia.

✦ 2017

L’estate 2017 porta sicuramente il nome di Riccione, la ballata estiva dei Thegiornalisti che si contendono il podio tormentone con il duo Takagi&Ketra e la simpatica L’esercito del selfie, cantata da Arisa e Lorenzo Fragola. Ma ci sono anche la talentuosa Nina Zilli con Mi hai fatto fare tardi, affiancata da Giusy Ferreri e la sua Partiti adesso. Ci riprova Baby K, che finalmente scioglie i codini da teenager per il featuring con Andrés Dvicio: quest’anno è la volta di Voglio ballare con te. Menzione speciale per Fabio Rovazzi, che riesce a coinvolgere nel suo secondo progetto l’eterno ragazzo Gianni Morandi: resterà per sempre impressa nei nostri cuori la sua rovinosa caduta dal palco di Radio Italia, durante l’esibizione di Volare. Enrique Iglesias ormai è inarrestabile: quest’anno tocca a Subeme la radio che ha le potenzialità per diventare un top tormentone. Ma ha sottovalutato l’avversario Luis Fonsi che con l’aiuto di Daddy Yankee domina l’estate con la sensuale DE-SPA-CI-TO.

✦ 2018

Il 2018 è l’anno delle riconferme: Rovazzi è fuori controllo e di conseguenza canta Faccio quello che voglio. Takagi&Ketra questa volta chiedono a Giusy Ferreri di prestare la sua voce nasale per Amore e Capoeira, un brano che a distanza di 2 anni dalla sua uscita resta ancora un tormentone. Baby K prova a fare un brano da sola e propone Da zero a cento, mentre ritorna il duo più malassortito di sempre: parliamo di J-Ax e Fedez che cantano Italiana, riuscendo nella titanica impresa di trasformarla in un jingle pubblicitario. Ancora successi italiani, ma da chi non te lo aspetti: Luca CarboniUna grande festa e Irama- Nera sono tra le canzoni più passate in radio, insieme a Non ti dico no di Boomdabash ft. Loredana Bertè e Nero Bali, successo nato dalla collaborazione di Elodie, Michele Bravi e Gué Pequeno. Tra i tormentoni stranieri c’è La cintura, di Alvaro Soler che per quest’anno perde il posto sul podio, sbalzato via dai Thegiornalisti con Felicità puttana.

✦ 2019

La scorsa estate si è aperta ufficialmente con la notizia della rottura tra Fedez e J-Ax che propone in solitaria l’ennesimo tormentone estivo, Ostia lido; Takagi&Ketra ri-scommettono su Giusy Ferreri affiancata da OMI e puntano tutto su Jambo, il tormentone che infiamma con ritmi africani. Ma dall’Africa al Salento è un attimo: Boomdabash e Alessandra Amoroso propongono Mambo salentino, mentre Daddy Yankee ft.Snow ci ricordano che è sempre meglio fare le cose Con Calma. Tra i ritornelli più ricorrenti in radio c’è “I love you when you call me, Senorita“, di Shawn Mendes ft. Camila Cabello mentre Baby K spera di assistere a un tramonto sudamericano sulla Playa. A fine estate ci sarebbe stato un altro divorzio, quello tra i TheGiornalisti, che suonano insieme per l’ultima volta la ritmata Maradona y Pelé . Top tormentone 2019: Calipso, un brano che vede la collaborazione di molte teste pensanti: Charlie Charles e Durdust insieme a Mahmood, Fabri Fibra e Sfera Ebbasta.

✦ 2020

Purtroppo quest’anno sarà ricordato più per altre situazioni che per i tormentoni estivi. Ma resta la voglia di leggerezza e di andare avanti, nonostante tutto. Per questo, molti artisti hanno deciso di proporre dei tormentoni che sono già la colonna sonora delle nostre vacanze “in casa”: i Boomdabash propongono Karaoke, riconfermando il sodalizio con Alessandra Amoroso, mentre Irama si fa largo con il rap tribale di Mediterranea. Ghali domina le classifiche da settimane con Good Times (non vi dice niente Bell’atmosfera?) mentre Elodie gli tiene testa con la sua Guaranà. Nel frattempo in casa Ferragnez succedono strane cose: Fedez ritorna senza J-Ax e ripropone la bellissima Children di Robert Miles, nella sua inutile versione intitolata Bimbi per strada. Chiara Ferragni non ci sta e si mette in coppia con l’amica di shampoo Baby K: Non mi basta più è il tormentone estivo di questo strano duo. Noi speriamo che sia anche l’ultimo. Top tormentone: forte indecisione tra due canzoni, ma lascio a voi sciogliere il dilemma. Da un lato ci sono Takagi&Ketra (sempre in compagnia di un mare di gente – tra cui i Gipsy King) con la spagnoleggiante Ciclone. Dall’altro i Black Eyed Peas con l’incestuosa Mamacita. Chi sarà il vincitore 2020?

L’operazione nostalgia è ufficialmente conclusa! Adesso tocca a voi: quale tra queste canzoni è la vostra preferita e merita il titolo di top tormentone 2020? Fatecelo sapere in un commento!

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20 anni di tormentoni estivi: 2011/2015

Rieccoci con il nostro consueto appuntamento dei venerdì estivi, quello con la storia dei tormentoni che hanno accompagnato le estati italiane. Dopo il viaggio dal 2000 al 2005 e quello dal 2006 al 2010, oggi è la volta del periodo 2011 – 2015. Si tratta di anni cruciali per la trasformazione digitale. L’ascesa degli Youtubers è ormai inarrestabile, si fa strada tra gli job titles anche quello di influencer (supportata dalla crescente importanza del social network fotografico Instagram), gli smartphones diventano ufficialmente un’estensione del nostro braccio. La trasformazione digitale coinvolge anche il mondo della musica: siamo ufficialmente nell’era dello streaming e il carburante di questi cambiamenti sono colossi della tech come lo svedese Spotify. Ma quali erano i pezzi che d’estate riempivano le nostre playlist preferite? Scopriamolo insieme!

✦ 2011
Impressionante il numero di hit sfornate quell’estate, molte frutto di collaborazioni. Adam Levine e Christina Aguilera ci entusiasmano con Moves Like Jagger, Pitbull e Jennifer Lopez rispondono con On The Floor, remix a sua volta di un altro tormentone, la Lambada. Jovanotti e Michael Franti fanno il botto con Sound of Sunshine, mentre di nuovo Pitbull, stavolta insieme a Ne-Yo, domina in radio con Give Me Everything. Regine dei party sono Danza Kuduro di Don Omar e Lucenzo e ovviamente Party Rock Anthem di LMFAO. Direttamente dal Brasile arrivano Michel Telò con Ai Se Eu Te Pego e Maria Gadu con la delicata Shimbalaie, dalla Romania invece arriva Alexandra Stan con Mr. Saxobeat. Shakira appare Rabiosa e Rihanna si cala perfettamente nei panni di un’assassina in Man Down. Top tormentone: ovviamente The Lazy Song di Bruno Mars. Più che un brano, uno stato d’animo.

✦ 2012
Il fascino delle canzoni brasiliane colpisce ancora. Stavolta l’Italia canta Tchê tcherere tchê tchê insieme a Gustavo Lima in Balada. Nei villaggi vacanze si ballano Ma Chérie di Dj Antoine e i vari remix del brano (tremendo) del Pulcino Pio. Payphone dei Maroon 5 in collaborazione con Wiz Khalifa e Summer Paradise dei Simple Plan insieme a Sean Paul faranno da colonna sonora ai tanti amori nati nella bella stagione. Ricordiamo anche la maliziosa Whistle di Flo Rida e la bellissima Somebody That I Used To Know di Gotye. Endless Summer di Oceana fa da sigla agli Europei di calcio e la cantiamo sperando settembre arrivi il più tardi possibile. Top tormentone? L’irresistibile Call Me Maybe di Carly Rae Jepsen.

✦ 2013
Un’estate piena di successi italiani quella del 2013. Romantica per Max Pezzali con L’Universo Tranne Noi, spensierata per Emma Marrone con Dimentico Tutto e divertente per Levante con Alfonso. Tra le più ballate, Applause di Lady Gaga, Burn di Ellie Goulding e Get Lucky dei Daft Punk. Katy Perry ci sprona a fare di meglio con Roar e gli Icona Pop insieme a Charlie XCX urlano al mondo che, anche se tutto va male, I don’t care, I Love It. In rotazione perenne Blurred Lines di Robin Thicke, I’m in Love di Olà e Just Give Me a Reason di P!nk. Ritorna anche David Guetta, che insieme a Ne-Yo e Akon dà vita al brano dance Play Hard. Top tormentone: Wake Me Up di Avicii, un brano che parla di gioventù, di errori e di speranza.

✦ 2014
E’ un’estate all’insegna dei good vibes grazie alla contagiosa Happy di Pharrel Williams. L’olandese Mr. Probz canta le onde del mare in Waves e il cielo estivo diventa A Sky Full Of Stars grazie ai Coldplay. Calvin Harris sceglie di chiamare la sua hit semplicemente Summer e Nico & Vinz si chiedono Am I wrong? Sia è da brividi in Chandelier e Katy Perry è a dir poco ipnotica, vestita da Cleopatra, nel video di Dark Horse. In Italia dominano le radio Cesare Cremonini con la splendida Logico e il sempre romantico Francesco Renga con Vivendo Adesso. Sam Smith implora Stay With Me, mentre il talento di Stromae, che canta Tous le Memes, ci lascia ancora una volta a bocca aperta. Top tormentone: Bailando di Enrique Iglesias. C’è chi ammette di averla ballata almeno una volta e c’è chi mente.

✦ 2015
L’estate del 2015 habla decisamente español. Andiamo tutti pazzi per El Mismo Sol di Alvaro Soler e El Perdón di Enrique Iglesias e Nicky Jam. Tra gli artisti italiani, J Ax pubblica l’orecchiabile Maria Salvador insieme a Il Cile, Cesare Cremonini ritorna con Buon Viaggio (Share the Love) e Everytime dei campani The Kolors è ovunque tra radio e spot pubblicitari. Menzione speciale per Jovanotti e la sua L’estate Addosso. In discoteca si danza a ritmo di Lean On dei Major Lazer e Dj Snake, ma anche di Want To Want Me di Jason Derulo. Super catchy Cheerleader di Omi e Worth It delle sensualissime Fifth Harmony. Top tormentone: Roma-Bankok, la tratta più famosa dell’estate, frutto dell’inaspettata e azzeccatissima collaborazione tra Giusy Ferreri e Baby K.

Cosa ve ne pare di questi brani? Ce ne sono altri che secondo voi avremmo dovuto includere nella nostra carrellata? Fatecelo sapere! Smells Like Queen Spirit vi dà appuntamento a venerdì prossimo per riascoltare i tormentoni estivi degli ultimi cinque anni.

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20 anni di tormentoni estivi: 2006/2010

Come promesso, anche questo venerdì vi proponiamo un nuovo episodio della nostra mini serie sui tormentoni estivi degli ultimi vent’anni (qui potete trovare il primo episodio). Oggi rivivremo le estati dal 2006 al 2010: è stato un lustro pieno di eventi memorabili, primo tra tutti la notte magica del 9 luglio 2006 che vide la nostra nazionale di calcio conquistare la coppa del mondo. Si tratta degli anni dell’ascesa di Facebook, dell’ingresso di Obama alla Casa Bianca, della tv dai mille reality show. Difficoltà a ricordare cosa ascoltavamo d’estate sulle spiagge italiane? Nessun problema, a rinfrescarvi la memoria ci pensiamo noi!

2006
La vittoria della nazionale italiana ai mondiali non poteva che essere celebrata con un inno: a scriverlo ci ha pensato Checco Zalone che ci regala la (volutamente) trashissima Siamo una squadra fortissimi. Quell’estate agitavamo i fianchi insieme a Shakira e alla sua Hips don’t lie e ai Gnarls Barkley con la loro Crazy. I Negramaro si imponevano sulla scena musicale italiana con la bellissima Nuvole e Lenzuola, mentre Gianna Nannini ci faceva sospirare con Sei nell’anima. A darci la carica ci pensava Ligabue con l’energica Happy Hour e Svegliarsi la Mattina degli Zero Assoluto accompagnava i nostri lenti risvegli estivi. Top tormentone: il ritorno bollente di Justin Timberlake con Sexyback.

2007
A invocare un po’ di pioggia nella torrida estate 2007 ci pensava Rihanna con l’iconica Umbrella, in cima alla classifica per mesi. Due delle più grandi popstar americane, Beyoncé e Shakira, contribuivano al surriscaldamento globale con Beautiful Liar. Grande successo per Irene Grandi con Bruci la città, mentre i Negramaro si riconfermavano Re delle estati italiane con Parlami d’amore. Mika ci invitava a rilassarci con Relax (Take it easy) e il nostro Fabrizio Moro ci invitava alla riflessione con la bellissima Pensa. Top tormentone: What I’ve done dei Linkin Park, un brano che dopo la tragica morte di Chester Bennington assume un significato ancora più profondo e struggente.

2008
Il tacco d’Italia era the place to be. Caparezza cantava Vieni a ballare in Puglia e scommetto che in molti hanno prenotato le vacanze lì grazie a lui. Estelle ci faceva venire voglia di partire per gli Stati Uniti con American Boy. Giusy Ferreri, reduce da X Factor, ci incantava con Non ti scordar mai di me e Fabri Fibra creava un inno generazionale con In Italia. La classe e il talento della cantante gallese Duffy emergevano nel brano Mercy, Sara Bareilles e il suo pianoforte ci facevano venire voglia di innamorarci con Love Song e Gabriella Cilmi ci teneva a precisare che, nonostante l’aspetto da ragazzina, Nothing’s sweet about me. Top tormentone? L’intramontabile Kid Rock e la sua All Summer Long.

2009
Le feste dell’estate del 2009 non potevano che aprire e chiudersi con I know you want me di Pitbull, ma a farci venire voglia di alzarci e ballare, fin dalla prima nota, era I Gotta Feeling dei Black Eyed Peas. Lady Gaga era ormai considerata la nuova Madonna e ci faceva scatenare con Paparazzi e David Guetta rincarava la dose con When Love Takes Over. Gli amatissimi Zero Assoluto ci proponevano Per Dimenticare e Tiziano Ferro rispondeva con Indietro. Release Me della svedese Agnes Carlsson risuonava nelle radio di mezzo mondo e Shakira tornava in scena con She Wolf. Top Tormentone? Domani 21.4.2009, il brano cantato dagli Artisti Uniti per l’Abruzzo, inciso per la raccolta fondi in seguito al tremendo terremoto del 2009.

2010
La coreografia che dominava i balli di gruppo di quell’estate era sicuramente quella di Waka Waka, il brano interpretato da Shakira in occasione dei mondiali di calcio in Sudafrica. Tutti ricorderanno Nothin’ on You del rapper B.O.B. e la sensualità di Rihanna in Te Amo. Lady Gaga chiamava disperatamente il suo Alejandro, mentre Katy Perry ci faceva sentire tutte un po’ delle California Girls. Da ascoltare ad alto volume Gettin’ Over You di Chris Willis e I Wanna di Bob Sinclair, mentre Stromae ipnotizzava il mondo con Alors on Danse. Top tormentone: Yolanda Be Cool e DCUP con We no speak Americano, rivisitazione di un classico della canzone napoletana diventata tormentone in tutto il mondo.

Ora tocca a voi! Vi ricordate di questi brani? A quale di questi siete particolarmente legati? Noi intanto vi diamo appuntamento a venerdì prossimo per rivivere insieme le estati che vanno dal 2011 al 2015.

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5 canzoni classiche napoletane diventate leggenda!

La musica classica napoletana è diventata nel corso degli anni un marchio italiano che unisce gli abitanti di tutte le regioni, dal profondo Sud all’estremo Nord del Bel Paese. Sviluppatasi nel corso dell’’800 fino al secondo dopoguerra, ha prodotto un repertorio vasto e ricchissimo.

Chiunque, prima o poi, nel corso della vita si ritrova a cantare alla tavola di un matrimonio una canzone nata nel cuore di Partenope pur non conoscendone le parole! Noi di Smells Like Queen Spirit abbiamo pensato a 5 titoli di canzoni classiche napoletane secondo noi imperdibili, e che non possono mancare nel repertorio di ogni italiano (ed ogni amante dell’Italia, in generale)!

1) Te voglio bene assaje

…e tu non pienze a me!

L’anno di nascita di questo brano è convenzionalmente considerato il 1839, infatti la sua origine ha dato vita a non poche speculazioni. Qualcuno ne riconosce come autore il poeta Raffaele Sacco, altri invece Gaetano Donizetti. I racconti portano questo brano da Napoli a Parigi, e ancora in Norvegia, per un ritorno in Italia nel 1956 con l’orchestra di Pippo Barzizza.

Da molti studiosi di storia della musica viene addirittura considerata la prima vera e propria canzone classica napoletana, che ha dato il via alla lunga lista che arricchisce il repertorio di questo genere. Cantato dalle massaie della città campana, è stato il primo brano della musica napoletana d’autore a partecipare alla gara canora della festa di Piedigrotta, ai tempi, evento prestigioso e attesissimo.

2) Funiculì Funicolà

Di pizzerie con questo nome ne abbiamo viste in tutti i Paesi da noi visitati! E scommettiamo che potete dire lo stesso anche voi lettori.

Ma chi ha scritto il brano forse più famoso della canzone napoletana? La risposta è: il giornalista Giuseppe Turco, nel 1880. A musicarla col motivo che viene in mente a chiunque non appena si leggono quelle due paroline è stato invece Luigi Denza.

L’ispirazione per questa canzone risale al 1879, anno in cui venne inaugurata la prima funicolare del Vesuvio, mezzo modernissimo, per l’epoca, che avrebbe consentito a chiunque di raggiungere la cima del famigerato vulcano.

Fun Fact: Esiste una versione in lingua olandese intitolata Jajem, divenuta una specie di canzone tradizionale dei Paesi Bassi, al punto che ogni anno viene suonata a Scheveningen, l’Aia, il primo di gennaio, mentre migliaia di folli corrono mezzi nudi sulla spiaggia per fare il primo bagno (gelato) nel mare del Nord.

3) Era de Maggio

Una canzone d’amore struggente e malinconica, ad oggi interpretata da nomi nazionali ed internazionali: Roberto Murolo, Mina, Noa, Mika. Si percepisce il dolore dell’addio e la volubilità del tempo, degli amori giovanili.

La canzone nacque da una poesia di Salvatore Di Giacomo, scritta nel 1885, messa in musica dal Maestro Mario Pasquale Costa.

4) O’ Sole Mio

Una canzone napoletana finita su Billboard Hot 100? Ce l’abbiamo, ed è proprio O’ Sole Mio. Incisa da Elvis Presley in inglese, col titolo di It’s now or never, resta in prima posizione dopo il lancio pubblico per cinque settimane. Il brano spopola in tutto il mondo negli anni ’60, ma la sua storia, come potete immaginare, è un po’ più datata.

Il testo risale infatti al 1898, firmato da Giovanni Capurro. La composizione musicale invece fu opera di Eduardo Di Capua.

Le origini di questa canzone si vocifera siano collegate alla reginetta di bellezza Anna Maria Vignati-Mazza.

Ma sapevate che il brano è ancora sotto copyright? Resterà infatti proprietà della casa discografica Bideri fino al 2042!

5) ‘O surdato ‘nnammurato

Che? Riusciamo quasi a vedere i non-campani (e forse anche qualche campano!) storcere il naso.

Non ne avete mai sentito parlare? Beh, vi sorprenderemo!

Questo è il titolo del brano che notoriamente viene riconosciuto come Oje vita, oje vita mia!, vero e proprio timbro di riconoscimento di Napoli, della sua città, e della sua squadra calcistica che, nel 2013, ha dichiarato questo brano, in una versione rivisitata, il proprio inno ufficiale.

Nelle celebrazioni da Roma in giù è un vero e proprio must, si festeggia cantando a squarciagola il ritornello di questa canzone. Le sue origini? 1915. L’autore del testo è Aniello Califano, la composizione musicale è invece firmata da Enrico Cannio.

O’ surdato ‘nnamurato è arrivata sul palco di Sanremo nel 2011, interpretata da Roberto Vecchioni, ma tra gli altri, hanno prestato la voce a questa canzone anche Enzo Jannacci e Massimo Ranieri.

E voi, le conoscevate tutte vero?

Fatecelo sapere in un commento, e magari suggeriteci come ampliare la nostra lista. Quali altre canzoni classiche napoletane sono imperdibili, secondo voi?

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20 anni di tormentoni estivi: 2000/2005

C’è stato un tempo in cui le nostre estati erano scandite dalla pubblicità del cornetto Algida, dalle suonerie improbabili per i Nokia 3310 e dal Festivalbar. Megan Gale turbava il sonno degli italiani sulle note di Maria nel celebre spot della Omnitel che intanto vendeva miliardi di Summer Card, dando la possibilità a noi adolescenti di inviare centinaia di SMS al ragazzo o alla ragazza del momento. Avreste mai pensato che un giorno avremmo provato nostalgia per tutto questo?

Noi di Smells Like Queen Spirit Mag abbiamo deciso di farvi fare un tuffo nel passato e di dedicare quattro articoli ai tormentoni estivi degli ultimi vent’anni, iniziando dagli anni che vanno dal 2000 al 2005. Siete pronti? Il viaggio ha inizio!

2000
Abbiamo detto addio al walkman e dato il benvenuto ai cd, che iniziavano timidamente a farsi largo sulle bancarelle. Quell’anno ci siamo scatenati con Billy More sulle note di Up&Down, siamo stati sedotti dal timbro di voce di Tom Jones con la sua Sex Bomb e abbiamo rockeggiato con i Bon Jovi urlando It’s My Life. E se vi dico Vamos a bailar? Paola e Chiara hanno tenuto testa a Depende degli Jarabe De Palo, mentre il romano Piotta conquistava le classifiche italiche con La mossa del giaguaro.
Top tormentone? La banana, Dos Morenos.

2001
I balli di gruppo in salsa latina diventavano dei must di stagione, creando tormentoni celebri come Candela di Noelia. La minuta Kylie Minogue invece era decisa a mantenere il primato in classifica durante tutto l’anno con Can’t get you out of my head (ovvero la la la). Perché dopotutto, una regola base del tormentone è creare una hit con parole semplici e immediate . E di certo Valeria Rossi lo aveva capito benissimo, visto il successo ottenuto con il suo primo singolo Tre parole. Ma quell’ anno eravamo in fissa anche con La mia signorina di Neffa e Boy Band dei Velvet.
Top Tormentone? http://www.mipiacitu, Gazosa.

2002
In Italia, mentre Gianluca Grignani si inimicava i fan con una delle sue peggiori canzoni, L’aiuola, Tiziano Ferro diventava sempre più amato e popolare con la hit estiva Rosso Relativo. Ja sei namorar dei Tribalistas era la mia preferita, ma non disprezzavo la cantante colombiana Shakira che si faceva sempre di più largo, a colpi di fianchi, sulle note di Whenever Wherever.
Top tormentone? Sicuramente Asereje delle Las Ketchup, la canzone più nonsense di sempre.

2003
È stato l’ anno in cui Francesco Facchinetti si faceva chiamare Dj Francesco e andava allo sbaraglio cantando La canzone del capitano con una kitchissima bandana da pirata. Oltreoceano le cose non andavano meglio… vi ricordate Dj Bobo con Chihuahua? Ma per fortuna c’erano gli Jarabe De Palo con Bonito.
Tenetevi forte per il top tormentone: Obsesion degli Aventura. Il male.

2004
I Blue cantavano in italiano la dolcissima A chi mi dice ma a farci scatenare ci pensava lui, Caparezza, con Vengo dalla luna. L’ urlatrice bionda e occhialuta, Anastacia, cantava Left Outside Alone e Luca Dirisio ci invitava alla Calma e sangue freddo. Is It ‘cos I’m cool? era la domanda fissa di Mousse T. , ma come dimenticare la censurata Fuck it di Eamon, di cui esiste anche la versione italiana!
Top tormentone? Dragonstea Din Tei di Haiducii.

2005
Quell’ anno furono davvero tantissimi i tormentoni radiofonici: Estate dei Negramaro si aggiudicò il titolo di canzone da gita scolastica, ma anche Semplicemente degli Zero Assoluto era una delle più amate. In Italia spopolavano gli Sugarfree con Cleptomania e tutti impazzivano per Jovanotti e la sua Tanto tanto tanto. I Negrita cantavano Rotolando verso sud e tra le hit estive più amate c’ era Juanes con La camisa negra.
Top tormentone? Qui non ho avuto dubbi. Il posto d’ onore va a Daddy Yankee con Gasolina, un brano che di fatto non ha mai smesso di essere un tormentone.

E ora tocca a voi: quale altra hit estiva di quegli anni ricordate con affetto e nostalgia? Venerdì prossimo passeremo in rassegna gli anni che vanno dal 2006 al 2010.

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Coming (very) soon. le uscite estive con Bob Dylan, John Legend e Deep Purple

Sono tempi caotici per il panorama musicale. La cancellazione di tutti i tour, festival e qualsiasi altra forma di promozione ha spinto numerosi artisti a rimandare l’uscita dei loro album, previsti per la primavera, all’estate o a data da destinarsi. Spulciando tra le uscite dei prossimi mesi si nota una grossa confusione e anche le voci più autorevoli dell’informazione musicale sembrano non riuscire a mettersi d’accordo su quali siano le effettive date di uscita di alcuni dei prossimi album. Noi di SLQS abbiamo deciso comunque di raccogliere per voi i titoli più interessanti nel nostro consueto calendario Coming (Very) Soon, con la raccomandazione di tenere d’occhio i titoli ai quali siete interessati di più perché, di questi tempi, gli slittamenti sembrano essere all’ordine del giorno.

E’ prevista per il 5 giugno l’uscita del nuovo album della popstar britannica Ellie Goulding, che molto probabilmente si chiamerà Brightest Blue ed è stato anticipato a marzo dal singolo Worry About Me, in collaborazione con il cantante hip hop americano Blackbear. Attesissimo il nuovo album di John Legend Bigger Love, previsto invece per il 19 giugno e anticipato da un singolo omonimo dal ritmo estivo e sensuale. Protagonisti del video della canzone sono i fan di Legend che hanno risposto al suo appello inviandogli delle clip. Stessa data di uscita per il nuovo Rough and Rowdy Ways di Bob Dylan, che porta il cantautore da 125 milioni di dischi venduti a quota trentanove album in studio. E’ un doppio album, il primo di inediti dopo Tempest del 2012 e il primo in assoluto dopo la vittoria del premio Nobel per la letteratura nel 2016.

Non finiscono qui le uscite del 19 giugno. Sarà infatti anche la volta di Homegrown, l’album inedito di Neil Young registrato tra il 1974 e il 1975. All’epoca fu realizzata persino la copertina ma il disco non vide mai la luce. Si tratta di una serie brani molto intimi, scritti da Young nel periodo della fine della sua relazione con l’attrice Carrie Snodgress. Sono infine previsti per il 19 giugno anche il nuovo album pop-reggae del cantautore statunitense Jason Mraz, Look for the Good, e quello dei New Found Glory dal titolo Forever + Ever x Infinity, il decimo in studio per la rockband di Coral Springs. Esce a giugno, ma la data è ancora di definire, anche il nuovo dei Major Lazer, che si chiamerà Lazerism.

A luglio vedrà la luce un mixtape del progetto rap inglese The Streets (messo in piedi dal vocalist e polistrumentista Mike Skinner) dall’eloquente titolo None of Us Are Getting Out of This Life Alive. In tracklist anche un brano in collaborazione con Tame Impala, Call my Phone Thinking I’m Doing Nothing Better. Uscirà invece il 17 Hate for Sale di The Pretenders, prodotto da Stephen Street (produttore dei Blur, The Smiths e Cranberries). Il disco, già anticipato dai singoli The Buzz e You Can’t Hurt a Fool, era inizialmente programmato per il 1 maggio ma è slittato a causa della pandemia.

Previsto per il 7 agosto uno degli album più attesi di tutto il 2020, anch’esso rinviato a causa della pandemia. Si tratta di Whoosh!, ventunesimo album in studio dei Deep Purple, nonchè terza collaborazione con il grande produttore Bob Ezrin (The Wall dei Pink Floyd, vi dice qualcosa?) . «Deep Purple is putting the Deep back into Purple», scherzava la band durante il periodo trascorso in studio per lavorare a questo disco che si preannuncia già epico. Il 14 agosto segna invece il ritorno di una delle popstar americane più amate, la californiana Katy Perry che tornerà con un album dal titolo ancora top secret, del quale faranno sicuramente parte i brani Never Worn White e Daisies, usciti rispettivamente a marzo e maggio. Segnaliamo, infine, l’uscita di Energy del duo di musica elettronica Disclosure, e quella di Songs for the General Public di The Lemon Twigs, la band rock di Long Island dalle sonorità anni settanta.

Queste erano le uscite previste per quest’estate! Quali sono i titoli che terrete d’occhio?

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Musica da brividi (seconda parte)

Nella puntata precedente di “Musica da brividi” (che potete recuperare e leggere qui) abbiamo parlato di tre macabri episodi di cronaca, conclusisi in tribunale. Oggi, invece, concludiamo con tre vicende altrettanto inquietanti, sempre legate al mondo della musica e che tuttavia restano inspiegabili. Perché, se siete qui in cerca di una risposta, ricordate che la musica è sempre la risposta. (English version below)

La ballata di Rino

A parte Gesù che conosceva in anticipo i dettagli della sua morte, non esistono persone al mondo che abbiano profetizzato in maniera dettagliata il modo in cui sarebbero decedute. Questo però non vale per Rino Gaetano. Il cantautore italiano avrebbe scritto, intorno agli anni 70, una canzone che ha anticipato di un decennio il suo tragico destino. La ballata di Renzo è la seconda e definitiva versione di Quando Renzo morì io ero al bar. Dal testo -che è stato leggermente modificato rispetto alla prima versione- un certo Renzo viene investito da un conducente di una Ferrari; questi lo carica in auto in fin di vita e lo porta in tre ospedali di Roma (Il Policlinico, il San Camillo e il San Giovanni). Per varie motivazioni non viene accolto da nessuno e muore senza poter ricevere cure. Ma anche da morto Renzo non può essere seppellito, perché nemmeno al Verano (il cimitero di Roma) c’è posto per lui. Si tratta solo di una canzone che denuncia la malasanità, ma nel giugno del 1981 Rino è a bordo della sua Volvo 343. E’ notte e corre per le strade di Roma. Sulla Nomentana, però, perde il controllo del veicolo e si schianta contro un camion. La macchina ne esce completamente distrutta e anche lui è in fin di vita. Viene soccorso dall’ambulanza dei Vigili del Fuoco (che non è attrezzata per emergenze simili) e trasportato in ben 5 ospedali (tra cui il Policlinico, il San Camillo e il San Giovanni, come nella canzone di Renzo). Per diversi motivi nessuno di questi può accogliere Rino, il quale muore stremato dopo ore di agonia. Al momento della sepoltura il cantautore viene rifiutato anche dal cimitero del Verano, perché non ci sono posti disponibili. La triste profezia è del tutto compiuta e solo in un secondo momento la salma di Rino verrà spostata lì, grazie soprattutto all’intervento dei fan e dei familiari.

Nozze d’argento nella casa stregata

25 anni di carriera quest’ anno per i Foo Fighters, che hanno da poco terminato le registrazioni del loro decimo album. In una recente intervista a Rolling Stone Dave Grohl ha dichiarato che questo sarà un album decisamente fuori dal normale. O paranormale. Per la realizzazione del progetto, infatti, la band ha scelto di trasferirsi a Encino, in un’abitazione privata degli anni 40 nella San Fernando Valley, California. Fin qui nulla di strano. Se non fosse che la casa in questione si è rivelata da subito strana:-L’atmosfera che si respirava in casa era spenta ma il suono era pazzesco. Non è passato molto tempo prima che iniziassero a capitare delle cose strane. Dopo un’intera giornata di registrazione, ci siamo accorti che le tracce di chitarre erano completamente assenti- ha dichiarato Dave. Il leader dei Foo Fighters ha anche parlato di suoni inquietanti registrati a microfono aperto, chitarre scordate e intere canzoni sparite dai nastri. Dopo qualche giorno, grazie a un baby monitor, la band ha scoperto che nella casa di Encino avvenivano davvero fatti inspiegabili. Il problema è che Dave e compagni hanno dovuto sottoscrivere un accordo di non divulgazione del materiale, perché il proprietario sta ancora cercando di vendere la proprietà. Di conseguenza non sapremo mai se questa storia sia vera o falsa. Quel che è certo, è che la band ha cercato di terminare le registrazioni dell’album il più in fretta possibile (paura?) e che siamo tutti in trepidante attesa per l’uscita del nuovo disco, di cui ancora non si conosce la data di pubblicazione.

Lo spartito del diavolo

Questa è una storia in cui ci sono tutti gli elementi di un racconto dell’ orrore: ci sono le streghe, c’è un cimitero, ci sono i monaci cistercensi e c’è il diavolo che ci lascia lo zampino. Questa storia è una leggenda, ma come tutte le leggende ha un fondo di verità, testimoniato da diari personali tuttora conservati e da un affresco, sul quale è tracciato uno spartito musicale fuori dal comune. Questa storia si svolge nei pressi di Vercelli, precisamente a Lucedio. E’ il 1689 e nel cimitero di Darola le streghe celebrano un sabba in onore del diavolo. La leggenda narra che durante la celebrazione il diavolo arrivi per davvero e si impossessi dei monaci cistercensi che da quel momento iniziano a celebrare messe nere, dedicandosi a torturare e seviziare le novizie all’interno dell’ abbazia di Santa Maria di Lucedio. Passano circa 100 anni da quell’evento e finalmente un esorcista riesce a liberare l’abbazia dall’influsso demoniaco. Imprigiona il maligno nella cripta sottostante componendo una melodia come sigillo. Lo spartito si perde nel nulla, ma nel 1999 l’archeologo Luigi Bavagnoli lo ritrova casualmente nella chiesa sconsacrata di Santa Maria delle Vigne. L’affresco è posto all’ingresso della chiesa barocca e Bavagnoli lo fotografa senza prestarci molta attenzione, dimenticandolo in un cassetto. Qualche anno dopo scopre la leggenda di Lucedio e capisce che la sua è una scoperta importantissima: contatta una musicologa specializzata in musica liturgica e insieme scoprono che quel pentagramma è proprio il leggendario spartito, che ha la particolarità di essere bifronte. Infatti può essere letto in entrambi i versi e la leggenda narra che se suonato nel verso contrario (cioè da destra a sinistra e dal basso verso l’alto) la melodia prodotta può essere in grado di liberare il demone dalla sua prigionia. Ma non solo: gli studiosi decidono di sostituire le note con le lettere e scoprono che in quella melodia sono racchiuse tre parole: Dio, fede e abbazia. Ma ovviamente questa è solo una leggenda, una storia suggestiva da raccontare al buio, seduti davanti al fuoco di un camino, durante una gelida notte d’inverno.

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Creepy Music (part two)

In the previous episode of “Creepy Music” (which you can retrieve and read here) we talked about three macabre episodes, which ended in court. Today, instead, we conclude with three equally disturbing episodes, always linked to the world of music, which however remain inexplicable. Because if you are here looking for an answer, remember that music is always the answer.

The Ballad of Rino

Except for Jesus who knew in advance the details of his death, there are no people in the world who have prophesied in detail how they would have died. But this doesn’t apply to Rino Gaetano. The Italian singer-songwriter would have written, around the 70s, a song that anticipated his tragic fate by a decade. La ballata di Renzo (The Ballad of Renzo) is the second and definitive version of Quando Renzo morì io ero al bar (When Renzo died I was at the bar). From the text – which has been slightly modified compared to the first version – a certain Renzo is run over by a driver of a Ferrari; he loads him into his dying car and takes him to three hospitals in Rome ( Policlinico, San Camillo and San Giovanni). For various reasons it isn’t accepted by anyone and dies without being able to receive treatment. But even when he is dead, Renzo can’t be buried, because even at Verano (the cemetery in Rome) there is no place for him. It’s only a song that denounces medical malpractice, but in June 1981 Rino is aboard his Volvo 343. It’s night and he runs through the streets of Rome. On the Nomentana street, however, he loses control of the car and crashes into a truck. The car comes out completely destroyed and he too is dying. He is rescued by the ambulance of the Fire Brigade (which is not equipped for similar emergencies) and transported to 5 hospitals (including the Policlinico, San Camillo and San Giovanni, as in Renzo’s song). For various reasons none of these can accept Rino, who dies exhausted after hours of agony. At the time of the burial, the singer-songwriter is also rejected by the Verano cemetery, because there are no places available. The sad prophecy is completely fulfilled and only later will Rino’s body be moved there, thanks above all to the intervention of fans and family members.

Silver Anniversary in the Haunted House

This year the Foo Fighters celebrate their 25 years of career and they have just finished recording their tenth album. In a recent interview to Rolling Stone, Dave Grohl said that this will be a decidedly unusual album. Or paranormal. In fact, for the realization of the project, the band has chosen to move to Encino, in a private home from the 1940s in the San Fernando Valley, California. So far, nothing strange. Except that the house in question was immediately strange: –The atmosphere that was breathed in the house was turned off, but the sound was crazy. It wasn’t long before weird things started to happen. After a whole day of recording, we realized that the guitar tracks were completely absent – said Dave. The leader of the Foo Fighters has also spoken of disturbing sounds recorded with an open microphone, of forgotten guitars and entire songs disappeared from the tapes. After a few days, thanks to a baby monitor, the band discovered that inexplicable events were taking place in the Encino house. But Dave and his band have had to sign a non-disclosure agreement, because the owner is still trying to sell the property. Consequently we will never know if this story is true or false. What is certain is that the band tried to end the album recordings as quickly as possible (fear?) and that we are all anxiously waiting for the release of the new album, whose date of publication is still unknown.

The Devil’s Musical Score

This is a story where there are all the elements of a horror story: there are witches, there is a cemetery, there are Cistercian monks and there is the Devil. This story is a legend, but like all legends it has a background of truth, testified by personal diaries still preserved and by a fresco, on which an unusual musical score is traced. This story takes place near Vercelli, precisely in Lucedio. In the 1689, in the cemetery of Darola, the witches celebrate a sabbath in honor of the devil. The legend tells that during the celebration, the devil really arrives and takes possession of the Cistercian monks who from that moment they start celebrating black masses and torturing the novices inside the Saint Maria of Lucedio’ s Abbey. After 100 years, finally an exorcist manages to free the abbey from the demonic influence. He imprisons the evil one in the crypt below, composing a melody as a seal. The score was lost, but in 1999 the archaeologist Luigi Bavagnoli found it by chance in the deconsecrated church of Santa Maria delle Vigne. The fresco is placed at the entrance of the baroque church and Bavagnoli photographs it without attention, forgetting it in a drawer. A few years later he discovers the legend of Lucedio and realizes that his is a very important discovery: he contacts a musicologist specialized in liturgical music and together they discover that that pentagram is precisely the legendary score, which has the particularity of being two-faced. In fact, it can be read in both verses and, in according to the legend, if played in the opposite direction (from right to left and from bottom to top) the melody produced may be able to free the demon from his captivity. But not only: they decided to replace notes with letters and find three words are contained in that melody: God, Faith and Abbey. But this is only a legend, a suggestive story to tell in the dark, sitting in front of a fireplace, during a freezing winter night.

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